Il primo post del blog! Una bella rEsponsabilità… una pagina bianca da riempire di contenuti significativi, per avviare un progetto rimasto nel cassetto così a lungo da essersi guadagnato il rispetto dei calzini.
Si usa dire che la prima impressione sia quella che conta; ricercHe più o meno scientifiche lo confermano e lo smentiscono continuamente, ma il fondo di verità non è mai in discussione: il giudizio formulato con la prima impressione è destinato ad influenzare le nostre percezioni per molto tempo.
C’è un elemento però che allenta la pressione e lascia le mie dita scorrere fluidamente sulla tastiera: il blog è sconosciuto… nessuno, a parte uno sparuto gruppo di amici fedeli, lo seguirà mentre muove i suoi primi passi. Posso augurarmi con buona approssimazione che questo articolo sarà più letto “alla distanza”, quando qualche curioso frugherà nell’archivio per scoprire come tutto ebbe inizio. Ottimo! Mi rivolgo a te, lettore del futuro. Ma non quel futuro lontano lontano in cui sarò stecchito; mi riferisco più a quel fUturo prossimo in cui il progetto sarà bene avviato e – se vorrai – potrai contattarmi attraverso i canali social per interagire con me. Ci scambieremo qualche impressione e riconosceremo di essere cresciuti rispetto a quel dicembre 2016: avremo vissuto esperienze e compiuto scelte, e commesso errori! Sono proprio questi ultimi a renderci ogni volta più saggi e consapevoli.
Mezzanotte: È l’ora zero. Il blog conta un solo lettore (il sottoscritto), ma vanta il sostegno spassionato di almeno due dozzine di calzini che ogni mattina saranno lì, nel loro cassetto, a ricordarmi di crederci sempre, e ad augurarmi di commettere ancora tanti e tanti errori!
D’ora in poi guarderò in modo diverso i miei calzini… non li facevo così motivanti!
Ottimo! Ma ricorda: diffida delle mutande. Loro sono ingannevoli, non gli importa veramente di te.
“Sogno nel cassetto” … non può che venirmi in mente la canzone dei Modà: https://www.youtube.com/watch?v=-N2VepoiwEw …. magari potrei cantarla a squarciagola impugnando un paio di calzini cose se fosse un microfono 😀
Lascaux – 15.000 a.C. circa (interno-notte).
Due individui, un adulto e un bambino.
– Papà, che dici, ripasso le zampe dello gnu?
– Ma no, va benissimo così. Tanto, chi vuoi che lo veda? Siamo solo noi due (online, ndr).
Molto arguto! 🙂
Interessante e originale, questo blog mi incuriosisce molto. Troppo spesso la nostra società metto al bando momenti della nostra vita come l’errore o la noia assegnando loro un valore negativo in modo più o meno manifesto. Questo perchè sempre di più la vita si riduce a una performance, a una gara in cui si viene puntualmente giudicati. L’errore non è concesso, la noia bandita. L’errore, e ancora di più, la riflessione sull’errore, costituiscono un momento formativo importante, in cui ci si interroga sulle proprie intenzioni, sul metodo sugli obiettivi. Da bambini si impara a sbagliare. Poi, da grandi, troppo spesso ce ne dimentichiamo, non perchè non sbagliamo più, bensì perchè ce lo nascondiamo in tutti i modi, fingendo che no, non siamo stati noi a sbagliare, la colpa è di qualcun altro, le circostanze sono state sfavorevoli, l’obiettivo era diverso.. tutte scuse per non confrontarsi con il fallimento.
Sono curiosa di approfondire questi temi e di leggere in quanti modi errare sia invece un modo per crescere.
Nel tuo commento trovo molti spunti utili da approfondire in articoli futuri. Grazie Sil, continua a seguire Ehuè! #Errarehumanumest
Quanto si vede che è un tuo progetto… : )
bellissimo testo e la caratteristica di nascondere qualcosa in un livello più basso rispetto a quello della semplice lettura è sempre stimolante… cerco messaggi nascosti forse anche dove non ci sono…vediamo se ti conosco fratello 😉
Ovunque li cercherai, qualcosa troverai. Dai un’occhiata alla bacheca delle citazioni su Pinterest: ci troverai dei rompicapo multi livello! Potremmo ribattezzare il blog Incehuèption! 😀