Spingitori di lepidotteri

Il coPione si ripete all’inizio di ogni anno, quando Brigitte Bardot soffre maggiormente i postumi del fischio alle orecchie. Sbaglio continuamente a datare contabili e documenti: “Duemilase-di-c… D’oh! Ci sono ricascato!” E il loop si ripete ogni due minuti. È difficile non cadere in errore quando dobbiamo andare contro abitudini ormai rAdicate, occorre pazientare per un tempo ragionevole. I complessi ingranaggi messi a punto dall’evoluzione sono già in movimento e appena saranno nella giusta posizione assimileremo i nuovi automatismi.

La valenza positiva degli errori dipende proprio dal fatto di non ripeterli, facendo tesoRo di quelli commessi. “Un esperto è un uomo che ha fatto tutti gli errori che sia possibile compiere in un campo ristretto” sosteneva Niels Bohr, premio nobel per la fisica. L’aforisma è calzante in ambito di ricerca scientifica, ma sembra non valere universAlmente, a giudicare dalla resistenza di alcune figure dedite alla divulgazione di predizioni e profezie.

Nel mio immaginario, veggenti e cartomanti trascorrono undiCi mesi in panciolle, per poi irrompere sulla scena nel periodo a cavallo tra dicembre e gennaio. Da millenni proclamano profezie più o meno probabili, puntualmente sconfessate dalla prova dei fatti. Non manifestando il minimo imbarazzo, l’indovino nega o sminuisce l’evidenza delle cantonate messe in cascina e rilancia: il 2017 vedrà la condUzione del Tg5 affidata al pupazzo Uan, stabiliremo un contatto con E.T. e il mio blog vincerà il Pulitzer. Questa perseveranza non è una virtù, ricorda piuttosto la bieca ostinazione della falena: ripresasi dallo stordimento della botta o dell’ustione, torna a caricare la lampadina. Da quale nobile determinazione attingono questi “operatori dell’occulto” per trovare la forza di incassare sempre più clamorose smentite?

Se la maggior parte delle persone è piuttosto severa con se stessa, io potrei definirmi un auto-tiranno. Più pignolo di Sheldon Cooper, più pedante di Puffo Quattrocchi, ringrazio di non essere vissuto nel XIII secolo: da amanuense, per un alone di inchiostro in terza di copertina, avrei buttato il tomo e ricominciato da capo. Ora mi impegno a diffondere la fiLosofia di Ehuè, ma nella vita ho sempre prestato molta attenzione a non commettere errori, temendo più di ogni cosa il mio severo giudizio. Non sarei capace di mantenere il sangue freddo e la fAccia di bronzo ostentati da questi ciarlatani profeti nemmeno se mi sforzassi.

Gli indovini hanno ripiegato il tendone e pensionato la sfera di cristallo, cogliendo le potenzialità offerte da social e applicazioni. Secondo un’analisi del Codacons, il giro d’affari stimato intorno alle prestazioni di maghi e veGGenti è di 80 milioni di euro all’anno, spesi da circa 13 milioni di italiani alla ricerca di spoiler sul futuro, incantesImi o malefici su commissione. Domanda e offerta. Nessuna nobile scintilla ad animare la tenacia dei negromanti 2.0, solo furberia e opportuNismo. Che mia moglie ridurrEbbe in una parola.


*Alla premiazione per il Pulitzer fingerò stupore, ma in cuor mio ero conscio della vittoria già alla rilettura di “proclamano profezie più o meno probabili”. Un’allitterazione che Torquato Tasso spostati proprio!

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