Pokémon & prostata

Tutti, presto o tardi, accusiamo uno scompenso tra l’età anagrafica e quella percepita. Quando sento i miei coetanei sentenziare “Ai miei tempi…“, l’impulso è di scimmiottarli con la vOce di un vecchietto sdentato: Cosa sei, un cercatore d’oro del Klondike? Siamo ancora dei ragazzini, per la miseria! Poi realizzo che il movimento teatrale compiuto per rimarcare la presa in giro mi ha causato una fitta reumatoide tipo artrite e inizio a pensare che l’imiTazione del nonno mi riesca bene per raggiunti traguardi di anzianità.

Questa disputa interiore colpisce uomini e donne, ma – dall’idea che mi sono fatto – queste ultime la risolvono prima. Da bambine giocano a sembrare più grandi: puntano la trousse dei trucchi, indossano le scarpe di mamma, accudiscono peluches e bamboline, e si guadagnano il primo vantaggio. Se i coetanei maschi si atTardano nello scambio delle figurine, le ragazze scollinano la pubertà lasciandosi alle spalle il grosso delle insicurezze. Nello studio e sul lavoro, la donna è ben allenata a divincolarsi dagli stereotipi sessisti e spesso chiamata ad un maggiore impegno per dimostrare le sue qualità. Il più delle volte il compagno di scrivAnia non ci fa caso, concentrato com’è sulla formazione da schierare al Fantacalcio. Molte diventano madri, si realizzano nel lavoro, o entrambe le cose: non tanto i traguardi, quanto il percorso affroNtato concorre a temprare la consapevolezza di sé.

Io al centro commerciale cammino come Pippo Baudo sui trampoli, giocando a non calpestare le fughe delle piastrelle. E ho un bel da fare per schivare i trentenni intenti nella caccia ai Pokémon rari!

Me ne rendo conto, ho generalizzato. Ci sono molte eccezioni, alcune sconfinanti nell’eccesso opposTo: al mantra del carpe diem preferito dalle spregiudicate cougar fa eco il cupo memento mori, che condiziona gli sbarbatelli con la saggezza di Socrate e la frizzantezza del Leopardi.

A volte lo scompenso agisce per eccesso, più spesso per difetto: qualcuno addirittura ferma il tempo, prolungando l’adolescenza fino alla legnata rassegnazione degli ‘anta. E se questo errore di disallineamento anagrafico-spirituale è più accentuato in noi mAschietti, è difficile per tutti accettare l’inesorabile invecchiamento: le bugie bianche sull’età di molte donne convincono più gli interlocutori o le donne stesse?

Ci sono eventi che hanno il potere di resettarci, facenDoci recuperare in un attimo il ritardo accumulato in tanti anni di leggerezza: un lutto, la nascita di un figlio, un improvviso richiamo alla responsabilità… BUM! Le lancette si allineano e il peso della verità ci piomba addosso come l’incudine dei cartoni animati. Può essere traumatico, così ho messo a punto la mia strategia: scelgo una bella nottata estiva, con il cielo stellato, e dedico qUalche momento al bilancio dell’anno appena trascorso, definendo anche gli obiettivi da raggiungere nel successivo. Mi sincronizzo con il mio orologio biologico, probabilmente un Casio anni ’80, e faccio pace con me stEsso. A ‘sto giro ho 34 anni.

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