Voglia di rivalsa

Non ho mai praticato sport a livello agonistico, insofferente alla figura del maestro e poco attratto dagli impegni gravosi e prolungati, ma ho sempre ammirato gli sforzi e i successi dei grandi campioni. Arroccato sul mio diVano ho seguito le più svariate discipline sportive, maturando una convinzione: le eccessive aspettative riposte nei giovani talenti si rivelano spesso fardelli insopportabili, sotto i quali gli atleti in erba finiscono per soccombere.
Al termine di un ciclo fortunato, o di una brillante carriera, il recordman appende al chiodo la sua attrezzatura e consAcra l’avvio dell’epoca più buia per i giovani esordienti, chiamati immediatamente ad eccellere per soddisfare le attese.

Vale un po’ per tutti gli sport, ma la pressione è più forte dove le vecchie glorie hanno lasciato pesanti eredità: penso ad esempio allo sci alpino, un tempo capace di incollare famiglie intere allo schermo. Con i pugni stretti e il fiato sospeso succhiavamo l’aria fino al responso del cronometro, puntuaLmente a favore di Tomba, Ghedina o Compagnoni. Se anche tu sei nato nel secolo scorso, e ricordi quelle emozioni, ti stupirà considerAre che due dei tre discesisti menzionati si sono ritirati prima dell’avvento delle penne USB.

Appassionati, nostalgici, giornalisti, tutti hanno atteso l’ascesa la discesa del nuovo supercampione, cucendo prematurameNte l’etichetta di “promessa italiana” su troppe tute. Razzoli, Nana, le sorelle Fanchini… sono autori di carriere rispettabili, impreziosite da vittorie in competizioni internazionali, ma difficilmente rimarranno scolpiti nella memoria, colpevoli di aver in qualche modo disatteso quello scomodo ruolo – asseGnato d’ufficio – di eredi annunciati.

A calcare le piste è ora Sofia Goggia, classe ’92. Reduce da discrete stagioni e capace di reagire a grAvi infortuni, è animata da una grande passione. Superando le migliori previsioni, Sofia ha inanellato una serie di risultati positivi di grande rilievo, guadagnandosi la seconda piazza nella graduatoria generale di Coppa del Mondo, l’immancabile etichetta-gufata e il suo caRico immane di responsabilità e aspettative.

Proprio nel vivo della competizione mondiale, Sofia liscia una gara importante, uscendo in SuperG e perdendo contatto con la testa della classifica. La sua delusione è cocente: troppa l’amarezza per l’occasione persa. Eppure la giovane sciatrice esce arricchita dall’errore cOmmesso, facendosi forte del motto delle sue fiamme gialle: Nec Recisa Recedit (nemmeno spezzata retrocede) e affidando alla sua pagina Facebook un messaggio positivo che incarna allo stesso tempo i valori sportivi più belli e la filoSofia di Ehuè.

Sofia Goggia

Oggi mi è successa una cosa bellissima
nata però dalla mia uscita in super gigante,
quindi da un evento per me spiacevole…

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Brava Sofia! Ti auguro di trarre dalla tua voglia di rivalsa l’impulso e la determinazione necessari a garantirti tante soddisfAzioni sportive per quest’anno e per le stagioni a venire!

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